giovedì 6 dicembre 2012

"Ascolta, si fa sera..."


Ho ascoltato alla radio una predica in cui si raccontavano le solite cose da preti. Che bisogna combattere il "peccato" - e fin qui potrebbe andar bene. Ma poi ecco che si aggiunge che il peccato è non credere in Dio, è rifiutare Dio, il quale sarebbe la fonte dell'amore, della felicità, della pace, bla-bla-bla...
Il peccato sarebbe rifiutare Dio? Ma come si può sostenere una sciocchezza del genere? I preti non si guardano mai in giro? Non si accorgono che ci sono persone che non credono in Dio e che sono molto più morali di tanti credenti? E, allora, come la mettiamo? Chi crede in Dio, ma è un assassino, sarebbe più morale (e dunque più grato a Dio) di un non credente che non commette peccati? O forse i peccati li commettono solo gli atei?
Perché si continuano a ripetere questi triti ritornelli? Perché i preti non si aggiornano un po'? Il mondo è cambiati dai tempi di san Paolo. Chi ha stabilito che non credere in Dio sia il massimo peccato? E come la mettiamo con i terroristi musulmani o con i mafiosi che credono in Dio ma che commettono atroci delitti?
"Ascolta, si fa sera"... anzi notte profonda - la notte della ragione.

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