sabato 8 dicembre 2012

Gli dei del cristianesimo

Dopo aver perseguitato il paganesimo, dopo aver distrutto i magnifici templi pagani e averne trasformati alcuni in chiese, il cristianesimo ne assorbì l'eredità religiosa, al punto di poter essere definito la sua ultima espressione. Basta entrare in una chiesa cristiana, con le statue e le immagini di Gesù, della Madonna e di una pletora di santi per capire che siamo ancora all'interno del paganesimo. Il cristiano è un adoratore di dei, che vuole concepire e vedere direttamente, proprio come facevano i pagani. E, come i pagani, immagina i suoi dei sotto forma umana. Il primo di questi dei è naturalmente l'ebreo Gesù, il figlio del carpentiere trasformato in "Figlio di Dio" e Dio egli stesso. Infatti, il cristiano non riesce a concepire divinità astratte, ma vuole uomini e donne concrete. Dio è per lui un concetto troppo vago, troppo spirituale, non si vede. Mentre un uomo è ben visibile e ben rappresentabile. Anche lo Spirito Santo è un concetto troppo vago: come si fa a rappresentare un principio del genere? No, molto meglio la Madonna. Questa sì che è rappresentabile: basta prendere una donna, vestirla con abiti sfarzosi, metterle una coroncina in testa e dipingerle un'espressione inebetita - ed ecco fatto un feticcio perfetto per l'adorazione. E poi, finalmente, una figura femminile in mezzo a tutti questi omaccioni, e la riedizione della Dea dei pagani, della Madre Terra, delle Vergine sacra. Ma bisogna un po' abbellirla e mitizzarla. Non si può immaginare una Dea con le mestruazioni o che si accoppia o partorisce dalla vagina. No, basta costruirle qualche mito: l'assunzione in cielo, il parto miracoloso, il dogma della verginità perpetua e quella della concezione immacolata, e siamo a posto. Poco conta che l'originale fosse una povera donna ebrea, con un caterva di figli e un marito che qualcosa avrà ben fatto. Tutto questo va censurato. Ed ecco la Dea perfetta da dare in pasto agli adoratori della donna, della madre e della sposa. Insomma, il materialismo pagano trasformato in religione. Non a caso il cristiano non crede all'eternità dell'anima, non se ne fida: non è abbastanza materiale. No vuole la resurrezione dei corpi.

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