venerdì 3 luglio 2020

Il mondo del rumore


Ci si può domandare perché dalla pace e dal silenzio originali sia nato un mondo di agitazione e di rumore; perché da una dimensione in cui niente nasce e niente muore sia sorta una realtà del divenire incessante in cui ogni ente deve nascere e morire.
In effetti, come aveva già notato Pascal, se un uomo non riesce a stare calmo per un’ora in una stanza, figuriamoci se ne mettiamo molti: nasceranno conflitti e amori, rivalità, competizioni, desiderio di potere e così via.
Questa è la natura del nostro universo. Se provate a stare fermi e calmi, subito qualcuno vi dirà: “Dai, muoviti, fa’ qualcosa, deciditi, ecc.!”
Anche il presunto creatore di questo mondo si presenta nella Bibbia agitato e rumoroso: fa e disfa, passeggia, si innervosisce, punisce, litiga con gli umani, stringe alleanze, si riconcilia, ecc. D’altronde, perfino per gli scienziati, il mondo sarebbe nato da un’immane esplosione.
Di conseguenza siamo su una barca sballottata in un mare in tempesta.
L’unico vero atto rivoluzionario sarebbe perciò cercare pace, tranquillità, calma e silenzio. Ma niente del genere può durare a lungo.
Presumibilmente, questa è la ragione per cui non c’è stato che duri a lungo: né l’agitazione né la pace. E quindi sono i taoisti coloro che hanno capito meglio la natura dell’Origine: più che uno stato o una forza stabile, un processo di movimenti contrari ma complementari.

2 commenti:

  1. Gentile Lamparelli,
    perché associa il processo di movimenti contrari ma complementari, all'Origine? Non dovrebbero essere associati al mondo del manifesto, della molteplicità? Grazie...

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  2. E' per cercare di spiegare perché dall'unità venga la molteplicità. Se il processo di frammentazione e di separazione non fosse già presente nell'Origine, da dove uscirebbe fuori? Sarebbe anzi una specie di peccato originale, quindi negativo.

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