martedì 21 febbraio 2017

L'"inutilità" della meditazione

Qualcuno si domanda se, per fare meditazione - cioè restare seduti immobili, senza far niente, mentre ci sono tante cose da fare, tante persone da aiutare e tanti problemi da risolvere - non sia uno spreco di tempo.
La risposta è che, se tutti ci fermassimo a meditare, non ci sarebbero tanti problemi da risolvere, perché nessuno potrebbe creare problemi.

I problemi rimarrebbero nel campo delle possibilità, ma non sorgerebbero.

2 commenti:

  1. Mi sembra un ragionamento troppo semplicistico che non prende in considerazione la complessità della vita umana. Seguendo il filo logico pare che meditando pago in modo indiretto le bollette o che stando seduto tutto il giorno a meditare trovo un pasto pronto quando mi alzo dal cuscino di meditazione. Non è così. Si tratta di un trasfert psicologico.
    La pratica deve integrare tutte le dimensioni esistenziali per essere efficace. Ne ho parlato in questo articolo: I 5 pilastri della pratica

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  2. Intendevo dire che le nostre società si sono inutilmente complicate la vita, introducendo mete, obiettivi ed attività che ci fanno girare continuamente come trottole, senza giungere mai a nulla. Se più persone si dedicassero al non-fare, la vita si semplificherebbe.
    La sua “via”, pur essendo sono certi aspetti apprezzabile, è troppo complessa, teorica e lunga, è una specie di labirinto da cui non si esce mai o solo dopo un’intera vita.
    Lei giustamente critica una mente troppo gonfia di conoscenze. Ma questo è un po’ il suo caso.
    Noi abbiamo bisogno di metodi semplici e immediati.

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