domenica 13 maggio 2012

La grande menzogna


Oggi la televisione è la grande addormentratice delle coscienze umane. Come "oppio dei popoli" la religione è passata in secondo piano, dopo essere stata per secoli la numero uno. Poiché la televisione è nata per diffondere messaggi pubblicitari, è diventata subito preda ambita dei politici, che possono servirsene per ingannare meglio i popoli. Almeno all'estero i poteri economici, che dominano dappertutto, mettono qualche pupazzo a far finta di governare. Noi, che siamo più realisti del re, abbiamo messo direttamente il più grande imprenditore televisivo, che se ne è servito per arricchirsi sempre di più e per darsi ai suoi vizi. Che poi abbia fatto fallire il paese, questo è un particolare che sfugge alla coscienza dei suoi elettori.
La crisi attuale sarebbe risolvibile in cinque minuti, se solo la si facesse pagare a chi l'ha creata: agli speculatori finanziari e bancari che si sono arricchiti senza produrre niente, tranne montagne di buoni di carta. Ma la televisione questo non lo dice e lancia il messaggio che, per salvare l'Italia e l'Europa, bisogna tartassare i cittadini.
E così il povero cittadino paga, convinto che sia doveroso fare sacrifici; e a fine giornata può sedersi svuotato davanti al televisore e farsi cullare dall'irrealtà dei programmi televisivi: grandi fratelli dove tutto è falso dall'inizio alla fine, gialletti improbabili, poliziotti sempre dalla parte dei giusti, famiglie fasulle, amici inesistenti e telegiornali costruiti ad arte per disinformare... Tutto falso, tutto stereotipato, tutto inventato per far dormire il telespettatore. Che non si svegli mai, che non sappia mai la verità, che non apra mai gli occhi. Quando c'è qualche programma che sfiora la realtà, ecco che ineffabili annunciatrici consigliano di mettere a letto i bambini.
E, di fatto, i popoli sono simili a bambini creduloni, pronti a farsi guidare dai persuasori nemmeno tanto occulti.

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