martedì 17 aprile 2012

Interrompere il ciclo del condizionamento


Troppi uomini pensano, sentono e agiscono a casaccio, guidati da stimoli esterni. Così, sono per lo più degli automi. L'uomo che medita vuole invece arrivare  ad un diverso utilizzo del pensiero e degli stati d'animo, in particolare di quelli che fanno scattare vecchie forma di reazione (per esempio, la rabbia e la paura); non vuole essere il solito individuo condizionato che, di fronte a determinati eventi, ha sempre determinare risposte.
Per interrompere il ciclo del condizionamento, dobbiamo ritornare continuamente all'ancoraggio del respiro il tempo necessario a prendere le distanze, a far sbollire l'ira o la paura. Basta qualche attimo per evitare di cadere nella solita trappola delle reazioni automatiche, dei riflessi condizionati.
Inoltre, come insegna l'esperienza zen, mantenere la mente calma e fredda ci aiuta a essere molto più pronti quando sarà necessaria un'azione d'intervento. Infatti, la pratica della meditazione accresce la capacità di veder chiaramente e quindi di decidere, di prevedere e di intuire.
C'è una bella differenza tra agire e reagire.

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