venerdì 23 aprile 2021

Stato vegetativo

 

Ci sono persone che, indottrinate dalla religione, credono che sia un dovere tenere in vita artificialmente un loro congiunto il cui cervello è ormai distrutto. Così possono far respirare con macchine un corpo che è vivo solo apparentemente.

Può darsi che in alcuni casi un comportamento del genere venga sorretto dalla speranza che il congiunto possa svegliarsi. Ma, dopo tanti anni, si tratta solo di egoismo e della paura di prendersi la responsabilità di una morte che in realtà è già avvenuta.

Bisognerebbe spiegare a queste persone che la morte è la vera liberazione e che tenere in attività un cadavere è impedire al deceduto di liberarsi definitivamente da una condizione penosa. Credono di difendere la vita, ma imprigionano le anime.

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