mercoledì 12 febbraio 2014

La saggezza del mondo

Che pena vedere i grandi leader del mondo, con un enorme potere politico e militare, intenti ad accumulare ricchezze personali e ad accoppiarsi con il maggior numero possibile di femmine, proprio come i loro antenati di 3000 o 30000 anni fa. Che pena ascoltare i loro discorsi pervasi di valori convenzionali e nazionali, di logiche economiche e di schemi di potere.
Che pena vedere i potenti mezzi tecnologici (radio, televisioni, computer, cellulari, ecc) adibiti a veicolare chiacchiere fasulle, volgarità e luoghi comuni: i discorsi senza importanza di tanti ominicchi.
Che pena vedere le grandi culture del mondo ridotte ad esaltare l'aggressività, la competitività, la concorrenza, il consumismo e il valore del mercato: l'unico vero Dio rimasto.
Che pena vedere tanti uomini, anche intelligenti, impegnati a gonfiare il loro ego ipertrofico, senza mai riconoscere che siamo tutti interdipendenti.
Che pena scoprire che nel mondo vengono esaltati i valori del denaro, della conquista e della celebrità.
Che pena veder riconosciuti solo i bisogni commerciali, e non quelli della psiche o dello spirito.
Che pena vedere tanta gente che commisera i poveri e magari fa un po' di beneficenza, ma che non ha nessuna vera empatia, nessuna vera compassione con chi soffre.
Che pena vedere queste scimmie poco evolute darsi tanto da fare per combattersi a vicenda, parlare in continuazione e saltellare da un ramo all'altro, divorando la terra.
Che pena trovare tanti uomini potenti che non hanno la minima saggezza.




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