domenica 24 novembre 2013

Il "motore di Dio"

Con il concetto di "meditazione" reifichiamo, semplifichiamo e riduciamo un processo di sviluppo mentale che è ben più complesso. Indichiamo in realtà lo sviluppo dell'essere umano, della sua esperienza e della sua consapevolezza che può prendere l'intera vita di un individuo e innumerevoli vite umane. Insomma, l'evoluzione dell'uomo non è cosa da poco e non è racchiudibile in formule schematiche. La meditazione è un sistema sintetico, abbreviato e concentrato di evoluzione. Risvegliarsi è uscire dal proprio bozzolo per diventare un'altra persona, talvolta un altro essere. Ecco perché non sempre è possibile giungere a risultati immediati e tangibili. La strada può essere lunga. Ma, una volta compiuto il primo passo, il seme è stato gettato; e prima o poi germoglierà. In questa vita o in altre.
Comunque, sentire l'esigenza di meditare è già il primo segno del risveglio, perché è sentire la limitazione del proprio stato di partenza, è avvertire la necessità di procedere oltre.
Parlo di uscire dal "bozzolo" perché mi riferisco al passaggio dalla pupa alla farfalla. La farfalla è l'evoluzione della pupa. Che cosa avrà provato al momento di trasformarsi? Che cosa avrà provato il primo pesce che ha sentito la necessità di uscire dall'acqua per trasformarsi in un altro essere? Che cosa prova ognuno di noi quando passa dall'infanzia all'adolescenza?
Questo processo inarrestabile è il motore della vita, il "motore di Dio". In tal senso, il "conservatore" è colui che più di tutti si oppone al movimento di evoluzione. Se Dio fosse stato un conservatore, l'essere non si sarebbe mai messo in divenire.

"Un tempo io fui già fanciullo e fanciulla,
arbusto, uccello e muto pesce che salta fuori dal mare"
Empedocle

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