domenica 6 ottobre 2013

Uscire dal sogno

La meditazione è difficile perché è come cercare di diventare consapevoli mentre si sogna. Non so se siete mai riusciti a diventare consapevoli di stare sognando. Può capitare per qualche istante; e si prova una grande gioia. Ma poi ci si sveglia.
Poiché la vita è una specie di sogno, anche meditare significa diventare consapevoli mentre si sta facendo questo particolare sogno.
Anche qui si prova una grande gioia. Ma poi ci si sveglia... cioè, ci si rimette a dormire.
Per diventare consapevoli in un sogno, dobbiamo avere un soprassalto di coscienza, un ricordo improvviso: ci dobbiamo ricordare che stiamo sognando. (D'altronde, non era Platone che diceva che conoscere è ricordare?)
Dunque, dobbiamo ricordare che viviamo in un sogno. Ma come si stimola questo ricordo? Ecco il problema. Che cosa ci fa ricordare durante un sogno che stiamo sognando? Se si trattasse di semplice volontà conscia sarebbe facile. Ma noi siamo immersi in uno stato inconscio; non siamo più noi che comandiamo il gioco.
È un po' come nella psicoanalisi. Dobbiamo cercare di ricordare fatti ed esperienze che sono piombati nell'inconscio. Ma non basta utilizzare la mente conscia. Dobbiamo utilizzare la non-mente. Dobbiamo diventare attenti osservatori e cogliere ogni manifestazione, ogni sintomo, ogni lapsus, ogni emersione del materiale inconscio. Questo dobbiamo fare anche nella meditazione. Ricordare ciò che è stato dimenticato ed occultato.
Perciò, la situazione è questa: ci troviamo all'interno di un sogno, ma non riusciamo a rendercene conto, se non per pochi istanti. Dobbiamo attivare un ricordo sepolto e renderlo stabile.

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