domenica 4 ottobre 2020

Tre metafore

 

Noi crediamo di essere degli individui, come dei puntini, circondati da altri individui e da un mondo esterno. E questo è l’errore primario. In realtà siamo il tutto che si è identificato con un puntino e… con la sofferenza che ne deriva..

Questa convinzione dipende dalla coscienza che un giorno sparirà. Prima non c’era e poi sparirà, e con essa tutto il palcoscenico che ha creato: con gli individui, con lo spazio, con il tempo, con la terra e con il cielo.

Dopo questo breve intervallo, rimarrà ciò che siamo sempre stati e che sempre saremo.

La nuvola scorre via e ritorna il sole con la sua potente luce.

Oppure, il film si ferma, tutte le immagini proiettate spariscono di colpo e si riaccende la luce in sala, mostrando la realtà che in effetti non se n’era mai andata.

Oppure, noi ci svegliamo e in un attimo il sogno sparisce e ritorniamo a ciò che già eravamo.

Voi direte: ma sparirà anche la coscienza di essere un io!

Appunto, era un epifenomeno transitorio e non essenziale.

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