martedì 25 marzo 2014

Conversioni dell'ultima ora

Il teatrino cattolico delle conversioni in punto di morte. Prima sono cattolici, poi sono peccatori e si dimenticano di ogni comandamento, e quindi, alla fine, ritornano all’antica fede. Qualcuno ci fa anche un calcolo: prima me la spasso e poi, all’ultimo, mi pentirò. Non c’è un Padreterno che perdona ogni peccato?
       Ma diciamo la verità: se, invece di morire, vivessero altri vent’anni, ritornerebbero a dimenticare e a peccare. Perché, quando si tratta del rapporto con qualcun altro, sia pure con un Essere superiore, l’idea di imbrogliare, di fare i furbi, di fingere o semplicemente di trattare con lui si affaccia sempre alla mente. Tutt’altra cosa sarebbe se dovessimo fare i conti solo con la  nostra coscienza; lì non si potrebbe fare la commedia e, soprattutto, bisognerebbe conoscersi…

       E non c’è in questa mentalità atavica, creata dalla religiosità cattolica, tutta la teatralità del popolo italiano, la sua insufficiente familiarità con la coscienza, la sua scarsa propensione alla responsabilità e la vocazione a recitare sempre una parte nella commedia della vita?

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