sabato 22 settembre 2012

Conflitti di civiltà


Non possiamo in Occidente rinunciare ai nostri diritti di critica e di satira solo per non irritare le masse musulmane, che, di fronte a qualche vignetta su Maometto, si danno a manifestazioni inconsulte, chiaramente pilotate dai loro capi, in cui uccidono o si fanno uccidere. E non possiamo accettare che questa gente proclami condanne a morte per scrittori, autori e umoristi. La civiltà musulmana non dà luogo a nessuna democrazia, tant'è vero che, ad eccezione della Turchia, tutti i regimi ispirati all'Islam sono in realtà dittature politico-religiose, il peggio del peggio per quanto riguarda la libertà dei cittadini. Noi non possiamo censurarci per non dispiacere a qualcuno che non rispetta i diritti civili. La civiltà occidentale, essendo avanti di cinque secoli rispetto a quella islamica ha in gran parte superato i regimi politico-religiosi, tranne in Italia dove la Chiesa spartisce il potere con uno Stato succube. E infatti anche da noi qualche fondamentalista cristiano ha approfittato dell'occasione per dire che non si può offendere una religione. Ma qui bisogna intendersi: criticare o fare satira non è offendere - è esercitare il diritto fondamentale della libertà d'espressione. Certo, cinquecento anni fa sarebbe stato diverso anche da noi e qualcuno sarebbe finito al rogo.
Tutto ciò ci conferma come fede e fanatismo siano parenti stretti e come aderire anima e corpo a una religione significhi mandare in pensione la razionalità. Ma soprattutto ci conferma che non distinguere tra Stato e religione sia la peggiore iattura che possa capitare ai popoli.

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