venerdì 19 agosto 2011

Il sacro della vacanza


Che cosa può esserci di religioso in una vacanza, per esempio nel raduno dei giovani cattolici a Madrid? In apparenza niente. Ma nella vacanza c'è veramente qualcosa di sacro. Non a caso, in inglese "vacanza" si dice holiday, che significa "giorno sacro". D'altronde anche in italiano il termine "vacanza" indica qualcosa di vacante, di vuoto. E perché il vuoto è considerato sacro? Perché è un cambiamento del proprio modo di essere, dell'io consueto, della mente abituale. Il sacro si rivela dunque non in ciò che siamo abitualmente, ma nello svuotamento, nell'annullamento, ossia nel salto che il nostro essere compie quando affronta all'improvviso qualcosa di nuovo e di ignoto, qualcosa che ci provoca un dislocamento, un disorientamento della coscienza. Purtroppo, nella nostra cultura il sacro viene ancora posto nel pieno, nell'essere, nel noto, nel tradizionale, nell'abituale. In Oriente invece è stato colto da tempo il sacro del vuoto, e la meditazione insegna per prima cosa la necessità di fare il vuoto mentale. Che è dunque come una vacanza. Non c'è perciò bisogno di andare a Madrid o in India per trovare il sacro. Basta svuotare la propria mente o trovare o vedere qualcosa di nuovo.
Il sacro tuttavia non si fa avvicinare impunemente: richiede sacrifici. Ed ecco infatti che alla vacanza si sacrifica tutto - oltre al denaro, gli animali che vengono abbandonati, le piante sul balcone o nel giardino che muoiono di siccità e gli anziani che vengono lasciati soli nelle città inospitali. Poi ci sono le vittime della strada, ogni anno centinaia. Ma per il sacro, per la vacanza, siamo disposti a sacrificare tutto, proprio come Abramo con il figlio Isacco.
Chissà comunque quanti saranno gli adoratori delle vacanze che torneranno dopo aver fatto una simile esperienza, con un sentimento nuovo. E chissà in quanti durerà più dello spazio di un mattino. Subito dopo saranno infatti ripresi dalle preoccupazioni e dalle ansie della vita quotidiana, e si dimenticheranno che cosa sia davvero il sacro. Ritorneranno a credere che sia qualche Salvatore divino o, peggio ancora, qualche Papa.

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