venerdì 11 dicembre 2009

L'io autentico

Siamo convinti di essere degli io, ma è difficile dire dove un incomincia un io e dove finisca l’altro. Spesso, più che un io individuale, c’è una specie di io collettivo, una specie di comunità, come quella delle formiche o dei coralli.


L’uomo non è padrone di se stesso perché non ha integrato in sé i vari pezzi sparsi del suo io (derivanti dalla famiglia, dalla società, dall’educazione, dalla religione, dallo Stato, dal periodo storico, ecc). Non si è ancora appropriato di sé. Da qui il senso di alienazione e di irrealtà.

Il giovane è una costellazione di questi io, spesso in conflitto tra loro. E il suo compito è quello di coordinare e unificare il tutto in una personalità originale. Non è un lavoro facile. Ma nessuno può sapere ciò che sei e nessuno può farlo al posto tuo. Eppure tutti lo fanno, tutti vorrebbero dirti ciò che devi essere.

Tu non ascoltarli. Tu devi sceglierti.

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