martedì 31 luglio 2018

Parlare a vanvera


L’uomo che parla di Dio è un presuntuoso. Non sa neppure di che cosa stia parlando. Parla di una propria fantasia, di un proprio schema mentale, non di un’esperienza diretta.
       Quando qualcuno afferma di credere o di non credere in Dio, a quale Dio si riferisce? A che cosa se non ad una propria congettura?
Non può provare nulla, non può essere sicuro di nulla. Meglio sospendere ogni giudizio: questo sarebbe l’atteggiamento giusto.
Occupiamoci piuttosto di ciò che è reale, delle nostre esperienze. Di quelle almeno siamo sicuri.
Incominciamo ad essere consapevoli di ciò che proviamo o pensiamo. Non perché si tratti di esperienze vere, ma perché sono la nostra realtà.
Sono poche le cose cui possiamo aggrapparci, anzi nessuna. E, allora, non aggrappiamoci.

       I problemi vengono tutti dal nostro volerci aggrappare a qualcosa di fisso e di rassicurante. 

Nessun commento:

Posta un commento