sabato 6 luglio 2013

Lumen fidei

Che noia questi Papi che, due per volta, parlano ancora di fede. Fede in che? Nella Chiesa? Credono ancora che Dio sia cristiano, che Dio abbia voluto questa istituzione così corrotta? Parlano di Dio? Ma chi li autorizza? Questa è una presunzione luciferina.
La fede non è arrogante, dicono, e non va imposta con la violenza. Peccato che è esattamente quello che hanno sempre fatto, da Costantino in poi: imporre la loro fede con tutti i mezzi, soprattutto violenti. Ci siamo dimenticati quello che hanno fatto in Sudamerica e in Africa? Ci siamo dimenticati certe crociate, come quella contro gli albigesi?
Dicono che non sono arroganti. Ma presumono di parlare a nome di Dio. Scusate se è poco.
La fede non è individualistica, non è un fatto soggettivo, dicono. E che cosa sarebbe? Un fatto oggettivo? Una credenza di Stato da imporre con le leggi? Esattamente quello che è stato fatto in Italia, fino a ieri.
L'uomo ha bisogno di conoscenza, ha bisogno di verità, dicono. Giustissimo. Ma deve essere una verità accertabile, non una semplice fede.
Non è vero che la connessione tra fede e verità sia la radice del fanatismo, dicono. E quale altra sarebbe la radice del fanatismo, se non la convinzione di avere la verità?
La fede allarga gli orizzonti della ragione, dicono. Può essere. Se non è una verità rivelata, ma cercata... personalmente. Altrimenti è una pappa fatta, che non solo non allarga la mente, ma la restringe completamente.

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