venerdì 22 giugno 2012

Sat-chit-ananda


I mistici orientali sostengono che il divino è sat-chit-ananda. Sat è essere, chit è consapevolezza e ananda è gioia, beatitudine.
Ma i nostri santi che cosa fanno? Si macerano, si flagellano, digiunano, si reprimono, si mettono il cilicio per soffrire di più e si torturano in mille altri modi - magari si fanno venire le stigmate di Cristo per partecipare meglio alla sua passione, cioè al suo patimento.
Che religiosità negativa! Si venerano poveri esseri infelici, veri e proprio casi patologici, anziché prendere esempio dai santi autentici: quelli che vivono felici e irradiano gioia.
Con questi modelli sotto i nostri occhi, il mondo diventa davvero una "valle di lacrime".

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