domenica 2 ottobre 2011

Le sette

Quando sento parlare di sette, mi colpisce sempre il gran numero di persone che sono pronte a farsi plagiare: evidentemente alleviamo un gran numero di psicolabili che sono disponibili a seguire il primo imbonitore che passa. E mi viene in mente che non esiste una differenza tra piccole sette e grandi sette: tutte hanno il loro santone, tutte predicano l'obbedienza,la fede e la sottomissione e tutte spillano soldi in una maniera o nell'altra. Certi movimenti ecclesiali o certi ordini religiosi della "setta maggiore", la Chiesa cristiana, si comportano esattamente come le sette minori: fanno di tutto per condizionare i loro adepti e farsi finanziare da loro. Il fatto è che non c'è da noi l'esaltazione del valore dell'autonomia mentale, la rivendicazione orgogliosa delle libertà di coscienza, l'abitudine a pensare con la propria testa e l'addestramento a giudicare da soli. C'è invece l'esaltazione dei valori del gregge: seguire il capo, il leader (anche politico), fidarsi ciecamente di lui, sacrificarsi per lui e non fare mai domande scomode. C'è dunque tutto un sistema educativo che spinge molte, troppe persone, a consegnarsi nella mani degli sfruttatori.

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