domenica 17 gennaio 2010

Le ragioni della fede

In caso di disastri immani, la gente invoca Dio – non si sa se per benedirlo o per maledirlo...o semplicemente perché non sa cos’altro fare. Per esempio, nel caso del terremoto di Haiti, che ha distrutto anche le chiese (a dimostrazione che Dio lì proprio non c’è), i sopravvissuti si aggirano tra i cadaveri, già pronti a ricostruire gli stessi edifici e a invocare la stessa protezione divina. Insomma, non si impara mai nulla.


Anche gli ebrei non hanno imparato nulla dalla storia. Dopo i milioni di morti provocati dal nazifascismo, chiunque altro avrebbe concluso che la sua fede in un Dio protettore era infondata. Ma loro no: hanno ripreso a credere nelle stesse cose di prima, a credere di essere il “popolo eletto”.

E, quel che è peggio, parte degli ebrei italiani non ha ancora capito che il loro sterminio fu voluto in ultima analisi dai cristiani, che hanno sempre voluto o convertirli o annientarli, in quanto popolo che non aveva riconosciuto il loro Messia (un ebreo).

Non hanno imparato nulla, al punto che oggi alcuni di loro accolgono a braccia aperte un papa che non solo ha fatto parte della gioventù hitleriana, ma che vuole anche far santo un altro papa che è stato completamente zitto di fronte alle leggi razziali italiane e alle camere a gas naziste: un vero eroe dell’opportunismo e del segreto desiderio che qualcun altro finisse il lavoro sporco che la Chiesa cristiana aveva incominciato da secoli. Ma come non capire che Hitler fu solo l’ultimo anello della volontà distruttiva dei cristiani? La storia è lì a dimostrarlo: chi furono i primi a perseguitare gli ebrei e a costruire i ghetti?

Irrazionalità delle fedi – per non dire di peggio. Ma questa idea che qualcuno ci protegga dall’alto è la più dura a morire. In un istante una scossa di terremoto può distruggere noi e le nostre chiese, dove ci illudiamo di poter racchiudere la potenza selvaggia e a-razionale di Dio; e in un istante può arrivare una cometa o esplodere una stella che cancellerà per sempre il pianeta Terra. Nell’indifferenza cosmica. Dove sarà allora il Dio della protezione?

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