Se vi domandare se il tempo sia qualcosa di esterno, una specie di struttura o di reticolo entro cui si svolgono tutte le cose, oppure se sia una proiezione della mente, io vi dico che la domanda è malposta. E guardate che da come impostate la domanda, avrete già la risposta. Perché in questo caso voi ponete una scelta fra due posizioni, che non ha ragione di essere nella logica diadica.
Non è vero che le due posizioni si escludano a vicenda (come presuppone la vostra domanda). Ma è vero che sono entrambe valide e compresenti.
Questo perché la realtà vede una compresenza o fusione delle due posizioni. Nel senso che il tempo è sia una struttura esterna che una griglia interna. Costituendo una diade che connota la realtà.
In effetti, voi avete già separato la realtà del tempo, salvo poi chiedervi quale delle due posizioni sia quella giusta. Ma chi vi ha detto di separarle? "Non separate ciò che Dio ha unito!"
Se partite invece dall' idea che le due cose siano già unite, vedrete la verità.
Il tempo è una tipica diade materia/mente. E' già la dimostrazione che queste due polarità sono unite insieme e lavorano in accoppiata, presentandosi ora sotto una forma (il tempo esterno) ora sotto un'altra forma (il tempo interno).
Questo significa che il tempo esterno (quello misurato dagli orologi come lineare) e il tempo interno (quello ciclico sentito dalla mente) sono due aspetti di un'unica diade, che prevede entrambi i meccanismi accordati secondo un principio di simmetria inversa.
In altri termini, l'uno non potrebbe esistere senza l'altro. Ma poiché si trovano in un rapporto dinamico, l'uno giustifica l'altro. Il tempo circolare nutre il tempo lineare, e viceversa. Se ci fosse solo il tempo lineare esterno, il tempo correrebbe più veloce. Se ci fosse solo il tempo circolare interiore, il tempo si ripeterebbe sempre uguale.
L'interazione fra i due ci dà il tempo giusto per vivere.
Nessun commento:
Posta un commento