martedì 8 febbraio 2011

Antiche meditazioni

Se qualcuno crede che la meditazione sia una pratica stravagante importata dall'Oriente, legga che cosa scriveTommaso Campanella (1568-1639), il filosofo e teologo domenicano, perseguitato ovviamente dalla Chiesa. Egli dice in sintesi: "Bisogna scegliere un luogo dove non vi sia rumore e dove si possa stare con una luce bassa, possibilmente posta dietro le spalle, o con gli occhi chiusi. Bisogna trovare un momento in cui si sia più tranquilli o non si sia in preda a passioni tanto del corpo quanto dell'anima. Non si deve provare né freddo né caldo né alcun dolore. Non bisogna avere né la pancia piena né la pancia vuota, e si deve sedere nella maniera più comoda. Si svuoti a questo punto la mente da emozioni, pensieri, gioie, tristezze, timori, speranze, sentimenti, preoccupazioni e ricordi. Quando arriva un pensiero, bisogna subito scacciarlo, finché non si pensi a niente del tutto. Infine si resti insensibili sia esteriormente sia interiormente e si diventi immobili come una pianta o una pietra".

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