mercoledì 21 ottobre 2009

Quel che resta di Marx

Una volta tanto sono d’accordo con l’Osservatore Romano e con Civiltà cattolica che riconoscono l’importanza del pensiero di Marx, separandolo da quello di Engels e del marxismo-leninismo, i veri responsabili degli orrori degli Stati comunisti. In realtà, certi concetti fondamentali, come il “il lavoro alienante”, “il problema dell’origine del plusvalore” e la questione delle ricorrenti crisi del capitalismo, restano verità incontrovertibili, sotto gli occhi di tutti.
Marx sostenne che non è nella natura dell’uomo “intendere il lavoro retribuito come semplice mezzo per assicurarsi l’esistenza fisica” e riconobbe che “la forma del lavoro, come la spartizione tra povertà e ricchezza, non sono dati naturali, ma l’espressione di strutture create dall’uomo, delle quali egli stesso deve essere reso responsabile”. Ecco che cosa resta del pensiero di Marx, ecco che cosa è ancora attuale. E non è poco.

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