Nel buddhismo
tibetano della tradizione Dzogchen si sostiene che, per raggiungere lo stato
primordiale al di là dei concetti, la condizione originaria in cui non esiste
la distinzione fra soggetto e oggetto, non bisogna sforzarsi, non bisogna
cercare, non bisogna neppure meditare attivamente, ma bisogna rilassarsi nello stato autentico.
Ecco un punto
importante. Nella nostra vita abituale, noi siamo convinti che, per ottenere
qualcosa, dobbiamo impegnarci faticosamente. Ma, in meditazione, più ci
sforziamo più ci allontaniamo dalla meta – come un cane che acceleri la corsa
su stesso per prendersi la coda.
Noi dobbiamo
attivare un procedimento opposto: dissolvere le tensioni.
Se bastasse
uno sforzo di volontà, saremmo tutti illuminati.
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