lunedì 5 ottobre 2015

Le esigenze della natura

“Come non vedere che la natura ci chiede soltanto con grida imperiose che il corpo sia privo di dolore e che l’anima sia pervasa da un senso di gioia, libera da affanni e da dolori ?” Con queste parole Lucrezio esprime una visione calma e serena della vita e una concezione unitaria delle cose che era tipica del paganesimo antico. La sua formula è saggia, equilibrata e sempre valida.
Purtroppo, nel quarto secolo, con l’avvento del cristianesimo, si ebbe una brutale repressione antipagana che distrusse non solo i templi ma anche gran parte delle opere monumentali, letterarie e filosofiche. Venne cancellato il senso di armonia e subentrò un Dio violento e intollerante che vedeva nella natura soltanto qualcosa da dominare.
Successe quel che vediamo oggi nei paesi invasi dagli integralisti musulmani, i quali distruggono con brutalità e ignoranza le opere delle civiltà precedenti e impongono un tetro stile di vita dove contano non le esigenze di natura, ma le leggi religiose.

Così per mille anni, fino al Rinascimento, ci si dimenticò di Lucrezio e della saggezza pagana. Anzi, quando gli umanisti lo riscoprirono, la Chiesa ne proibì la lettura – per fortuna senza successo.

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