Monsignor
Charamsa, sospeso perché ha detto di essere gay e di avere un compagno, ha
dichiarato che “l’astinenza totale da una vita d’amore è disumana.” Ha poi
aggiunto che il Sant’Uffizio è “il cuore di un’omofobia della Chiesa cattolica,
un’omofobia esasperata e paranoica.”
Insomma,
cacciato per aver detto la verità.
A poco a poco,
chi rimarrà nella Chiesa?
Ipocriti che
conducono una doppia vita senza dichiararlo e, peggio ancora, casti e rigidi
preti che, insoddisfatti sessualmente e affettivamente, odiano il mondo, sono
dogmatici e si dedicano all’acquisizione del potere e dei soldi.
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