Che la
sofferenza possa essere una via verso una più ampia consapevolezza è ovvio;
quando tutto ci sembra perduto, quando il nostro mondo e il nostro ego vanno in
pezzi, siamo nella condizione di capire di più. In tal senso la sofferenza è
utile e rivela la sua vera funzione.
Ma, prima di
tutto, non tutti riescono a trarne rapidamente una lezione e, secondariamente,
perché aspettare la sofferenza per capire qualcosa, per allargare i nostri
orizzonti? Non è meglio seguire una via che faccia a meno del dolore?
Sviluppiamo
dunque la nostra consapevolezza prima di esserci costretti dalle randellate
della vita. Oltretutto, questa azione preventiva ci risparmierà tanti dolori,
tanti sbagli.
L’alternativa
alla via della consapevolezza, da coltivare tutti i giorni, è la via della
sofferenza che ci colpirà immancabilmente. La vita ci dice chiaramente che, con
le buone o con le cattive, dobbiamo essere più consapevoli.
O svilupperemo
velocemente un alto livello di consapevolezza o vi saremo costretti lentamente
dai dolori. Non si sfugge a questa logica.
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