sabato 10 ottobre 2015

Il concetto e l'esperienza di Dio

Per noi, la parola “Dio” è solo un concetto, un’idea - non un’esperienza.
Domandiamo che cosa sia Dio a chi dice di crederci o non crederci. Per rispondere a questa domanda, dovremmo conoscere la psicologia individuale. E allora scopriremmo che può essere cose diverse: potere, ordine, fondamento, principio, padre, energia, creatore, protettore, padrone, amore, autorità, legge o niente del tutto.
Per molti non è niente, perché non corrisponde a nessuna esperienza concreta: resta un’idea astratta della mente.
Anche la parola “essere” (con cui possiamo indicarlo) rischia di essere un’idea astratta. Che esperienza abbiamo dell’essere?
Il problema è che noi continuiamo a pensare a Dio o all’essere, ma non ne abbiamo esperienza. E perché? Perché dovremmo sospendere qualsiasi idea, qualsiasi concetto.
È solo nell’esperienza che troveremo la nostra origine, ciò che siamo.
A questa esperienza si oppone come uno schermo proprio la mente, che ci anticipa i suoi giudizi e le sue interpretazioni.
Ma noi dovremmo fare esperienza di ciò che non è condizionato, di ciò che sta nel profondo.
Come diceva Democrito, “la verità è nel profondo.”
Sospendendo la mente, troveremmo quella luce, quella spaziosità, quella vastità e, soprattutto, quell’armonia, quella pace che è il fondamento del nostro essere.
Ma siamo capaci di smettere di pensare, di togliere questo schermo di idee preconcette? Siamo capaci di far silenzio nel chiasso della mente?
Perché, in quel silenzio…
Questa è la meditazione: non anticipare con la mente, ma percepire direttamente ciò che sta alla nostra base.


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