Quando
parliamo di sostanza, di sostrato, di energia, di Dio, di fondamento, di base, di natura ultima, di stato primordiale, ecc., usiamo un linguaggio vecchio, fatto di enti e non
di processi. In realtà, non c’è niente che sia più fondamentale.
Non c’è
bisogno che le “cose” poggino su un’unica base, il fondamento di tutto. Perché
la totalità ha una forma di rete che include ogni ente e non ha quindi bisogno
di una base esterna.
Un tempo si
credeva che il mondo posasse sulle spalle di un gigante o di qualche figura
mitologica. Ma anche il nostro Dio è un’idea del genere.
Il cosmo sta
in piedi non perché appoggi su qualcosa, il Supremo Reggitore, ma perché è
concluso in se stesso.
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