La
non-reattività è uno dei più potenti e concreti metodi di trasformazione della
personalità.
Non reagire
secondo schemi precostituiti (rabbia, irritazione, competizione, ecc.) non
significa assumere un atteggiamento passivo o fatalistico, ma non accumulare
una negatività reattiva che, alla fine, nuoce soltanto a noi stessi.
Non-reattività
compulsiva vuol dire osservare innanzitutto le nostre stesse reazioni e poi non
cedere alle risposte condizionate. Se veniamo provocati o sfidati, non dobbiamo
reagire con un desiderio di competizione, di ritorsione, di confronto, di vendetta
o con la volontà di aver la meglio, di vincere, di sottomettere, di dominare e
così via. Soprattutto dobbiamo controllare i sentimenti di ira.
Dobbiamo
renderci conto che queste risposte condizionate sono bisogni di un ego che
vuole affermarsi e prevalere sugli altri, non strumenti illuminati.
Ma non
dobbiamo certo consegnarci all’immobilismo. Diventando consapevoli dei nostri
sentimenti, mantenendoci distaccati, non aderendo agli schemi reattivi,
acquisiamo libertà e possibilità di rispondere in modo diverso. La vita non è
una lotta contro gli altri. Il nostro atteggiamento di calma ci permetterà di
mantenere la presenza mentale, non scattando come marionette.
Rimanendo
silenziosi, attenti e non-reattivi, non inquineremo il nostro essere interiore
e non diventeremo a nostra volta recipienti di negatività.
Riusciremo a
conservarci leggeri e lucidi, vedremo meglio i problemi e, paradossalmente,
saremo in grado di agire con più prontezza ed efficacia. Saremo presenti e in
pace anche in mezzo alla confusione o alla violenza.
In tal modo,
miglioreremo il nostro stato interiore e porteremo nel nostro ambiente un
fattore di rasserenamento.
L’importante è
non farsi trascinare nella competizione e non abbandonare la nostra tranquilla
presenza mentale, che è una scintilla di una più vasta Presenza.
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