domenica 18 ottobre 2015

Individuare l'esperienza

Il problema è che quando parliamo o pensiamo a termini come “essere”, “consapevolezza”, “presenza mentale”, “stato originale”, “sé”, “realtà ultima”, ecc., ci riferiamo ad etichette. Ma spesso l’esperienza che sta sotto queste etichette ci sfugge.
Se io parlo di amore, di odio, di rabbia, di paura, di speranza, ecc., tu sai già di cosa parlo e vai alla tue esperienze, benché personali.
Ma se parlo di “essere”… a quale esperienza vai? Abbiamo vaghe sensazioni o intuizioni di questo stato d’animo – e qualcuno non ne ha nessuna.
Il problema della comunicazione (tra persona e persona, ma anche all’interno di noi stessi) è tutto qui. Il linguaggio ci segnala e ci allontana nello stesso tempo.

“Penso, dunque sono?” Magari… “Penso, dunque penso di essere!” Ma, per arrivare all’essere, devo andare al di là delle parole, delle etichette e del pensiero stesso.

Nessun commento:

Posta un commento