L’amore non
dovrebbe essere esclusivo, ma inclusivo. Non dovremmo amare solo i membri della
nostra famiglia e del nostro gruppo sociale, chiudendo la saracinesca a tutti
gli altri, a quelli che non fanno parte della nostra ristretta cerchia.
Non era questo
il messaggio di Gesù? E perché allora la Chiesa non fa altro che giudicare,
condannare, escludere e discriminare? Addirittura, scomunicare?
L’amore
esclusivo è l’amore dell’ego, è l’amore egoista, è l’amore che non “comprende”.
È un piccolo sentimento, umano, troppo umano.
L’amore, anche
se ci riempie il cuore, può essere un sentimento meschino.
Il buddhismo
lo sa bene, e infatti prevede tecniche di “benevolenza” (metta), in cui si augura bene e felicità non solo a chi ci sta
vicino, ma anche a chi ci è indifferente e addirittura a chi non sopportiamo
proprio. Si tratta di una tecnica mentale.
Anche Gesù
invitava ad amare i propri nemici. Ma non aveva nessuna tecnica mentale.
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