Ci cono molte
persone di buona volontà che fanno tante cose per stimolare la pace nel mondo:
manifestazioni, discorsi, veglie, marce, proteste, prese di posizione, appelli,
libri, film, convegni…
Ma non serve a
niente. Il seme della guerra si annida dappertutto, pronto a riprodursi
velocemente come una fiammata su una scia di petrolio.
Poche persone
capiscono che, per “fare” la pace, bisogna imparare a non fare.
Mentre infatti
la guerra sta nel campo del fare, la pace sta nel campo del non fare.
Impara a non
agire, a non reagire, a non intervenire, a non irritarti, a non seguire gli
schemi condizionati del comportamento umano, neppure ad essere compassionevole,
e potrai preservare la pace prima in te stesso e poi negli altri. Come diceva
Gandhi, “che ci sia la pace e che incominci da me.”
L’umanità nel
suo complesso non capisce nulla di questo atteggiamento del non fare. Tutti
sono convinti di dover fare, costruire, sforzarsi, sacrificarsi, ottenere,
arrivare, conquistare…
Questa è la fede
dell’umanità.
Ma la gente
non capisce nemmeno questo concetto. Crede che la fede sia credere in Dio.
Pensate un po’…
Sono queste
convinzioni radicate che fanno del
mondo un luogo spesso infernale.
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