Il fisico Stephen Hawkin afferma che l’unica
speranza di salvezza per l’umanità è colonizzare qualche altro pianeta. Se
infatti stabilissimo colonie in altri pianeti, quando l’umanità si distruggerà per epidemie, armi di istruzione di massa o
crisi ecologica - qualcuno potrà continuare a vivere.
In effetti, per chi conosca l’uomo e rifletta
un po’, è difficile credere che questa umanità abbia un futuro. Il problema è l’aggressività che è nel nostro
DNA e che non riusciamo a far diminuire. Siamo come le formiche rosse che prima
distruggono tutte le altre specie di formiche e poi distruggono se stesse.
Nessuno riesca a fermare questo istinto
auto-distruttivo. Nessuna religione, nessuna scienza, nessuna psicologia è mai
riuscita a cambiare l’uomo. L’uomo deve continuare a combattere, e, anche
quando non ha un vero motivo per farlo, se lo inventa. Tutte queste crisi
politiche, tutte queste guerre, da dove nascono, se non da un’aggressività
naturale, se non da un desiderio di conquista, di predominio, che non hanno una
vera ragione di esistere? Potremmo vivere pacificamente, perché ci sono risorse
per tutti… ma noi dobbiamo farci la guerra. Non possiamo fermarci. Siamo spinti
da una libidine di potere, da un impulso che non è inferiore a quello sessuale.
Oltretutto, la guerra è dappertutto nelle
nostre società, nella competizione, nella lotta politica, nella guerra dei
ricchi contro i poveri, nello sport – e perfino dentro noi stessi. Siamo tutti
in guerra, sempre e comunque. Ecco l’uomo è esattamente questo: un animale che
ha guerra nel sangue.
La stragrande maggioranza delle guerre storiche
e di quelle attuali aveva motivazioni ideologiche, cioè mentali, non obiettive.
Noi ci facciamo la guerra perché ne abbiamo bisogno, un bisogno fisico. Quando
non c’è una guerra, incominciamo a star male e a covare guerre intestine.
Quello che Hawkin non vede è che, anche se ci
trasferissimo in altri pianeti, niente ci impedirebbe di continuare a
combatterci anche lì. Perché nessuno può cambiare il DNA natura dell’uomo.
Anche su Marte ci faremmo la guerra.
È dunque evidente che ciò di cui c’è veramente
bisogno non è trovare altri pianeti e nuove ideologie, ma cambiare nel profondo
la natura umana. O si cambia o si muore.
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