sabato 14 febbraio 2015

La rivincita del bigotto

Credevamo di esserci lasciati alle spalle, dopo l’Illuminismo, il bigottismo. Ma ci eravamo sbagliati. Oggi il bigottismo, grazie al fanatismo musulmano, rialza la testa. Sì,  perché ogni bigottismo ne produce altri, di altre religioni. Che cosa vorrebbero i bigotti musulmani? Un mondo senza gioia, dove quasi tutto è vietato, perfino sorridere o giocare a pallone; tutto deve essere regolato dalla religione, e gli individui non hanno nessun diritto di critica. Ogni critica viene considerata un’offesa alla religione – e dunque passibile di punizione e di morte.
Nonostante la diversità delle religioni, il bigotto è uguale dappertutto. Odia l’autonomia dell’uomo, odia la scienza e l’arte, odia le altre religioni e soprattutto odia le donne che vorrebbe tenere velate e nascoste. Perché si sa che l’attrazione sessuale può scompaginare ogni ordine e che la libertà della donna va di pari passo con la libertà tout cour.
Il bigotto non concepisce nient’altro oltre al piccolo mondo che si è costruito, fatto di divieti, di paure e di adorazione dell’autoritarismo; fatto dei dettami del suo Libro sacro e dei suoi preti.
In Italia, la patria del bigottismo cattolico, non ci facciamo mancar nulla. Abbiamo un Papa demagogico e populista che tutti i giorni dice che cosa gli altri dovrebbero fare, che tutti i giorni commenta la vita pubblica, che tutti i giorni ci fa un predicozzo vecchio e scontato. Poi abbiamo un Presidente del Consiglio, che è uscito dai boy scout cattolici, e un Presidente della Repubblica che è un vecchio democristiano. I pochi laici vengono combattuti e guardati con sospetto.
Anche le opposizioni sono vecchie e bigotte e si fanno condizionare dai discorsi papali. Da noi non ci sono i soldi per le scuole statali, considerate troppo laiche, ma ci sono i soldi per finanziare le scuole dei preti. E, non contenti, si inseriscono nella scuola pubblica migliaia di insegnanti di religione, cioè di indottrinatori.
Il bigotto censura tutto, condanna a tutto e si oppone ad ogni novità. In Italia combatte le unioni di fatto, i gay, la contraccezione, l’aborto, il divorzio, l’eutanasia, la fecondazione eterologa, le pillole, i preservativi ed ogni riforma sociale che sappia di autonomia e di scelta individuale. L’uomo non deve pensare, non deve prendere iniziative: deve solo ubbidire all’autorità. Ed è per questo che siamo un popolo tanto arretrato – per la prevalenza del bigotto.


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