Le idee non sono nostre, i pensieri non sono
nostri, le parole non sono nostre: tutto è stato preconfezionato da chi ci ha
preceduti. Perfino i sentimenti non sono nostri, ma rientrano nel gioco della
natura, della specie e della società. Sono pochissimi coloro che hanno un’idea
nuova (per esempio, individui come Einstein), sono pochi coloro che sono capaci
di creare qualcosa di nuovo (per esempio, gli artisti), una parola nuova o una
musica nuova. Ma sono ancora di meno coloro che hanno un sentimento nuovo,
rispetto a tutti gli altri uomini.
Quando mi innamoro penso che quel sentimento
sia esclusivamente mio, ma poi mi accorgo che mi sono innamorato di quella
persona non per una mia libera scelta, ma perché rigidamente condizionato a
farlo dalle mie precedenti esperienze (prima di tutto, da quelle con mia madre
o mio padre). Dunque i gesti e i sentimenti che provo rientrano in ciò che mi è
stato precostituito dalla natura o dalla società.
Che cosa è veramente mio?
Forse il mio io?
Ma ciò che chiamo “io” è già stato precostituito
dall’incontro fra i miei e genitori e dai loro patrimoni genetici. L'idea di un'autenticità dell'io è una contraddizione in termini. Io che cosa
ho scelto?
Ciò che dico, ciò che penso, ciò che provo è
già tutto previsto e vissuto. È come cercare di pensare una parola nuova e poi
accorgersi che tutte le parole sono già contenute nel vocabolario. Siamo
replicanti, interpreti, traduttori, ma non creiamo niente, niente di
autenticamente originale. E vorremmo essere immortali?
Non possiamo esprimerci senza utilizzare vecchi
schemi. Anche i creatori partono da esperienze precedenti.
Allora, il nostro autentico io, il nostro sé
originale e unico dov’è?
È più in ciò che non è che in ciò che è. In ciò
che non esprimo che in ciò che esprimo. Nel silenzio che nelle parole. Nel non
essere-me-stesso che nell’essere ciò che sono.
Essere significa essere determinati.
Non ne avete abbastanza di essere ciò che
siete? Fermatevi almeno prima di parlare, di pensare e di sentire. Fermatevi un
attimo prima e osservate un possibile panorama diverso.
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