Contrasto fra desiderio di sopravvivenza
individuale e desiderio di fusione nell’antica unità, nella totalità
dell’essere.
Che la totalità sia pressoché immortale ne
siamo tutti convinti. Ma abbiamo tutti paura di perdere l’io cui siamo
aggrappati. Eppure l’esperienza sessuale, con la sua piccola morte, ci dice che
per avere la fusione estatica dobbiamo oltrepassare il piccolo ego.
Siamo aggrappati all’ego come ad una barchetta
in mezzo al mare. Ma, volenti o nolenti, dovremo lasciar la presa e vedere se
sappiamo nuotare.
Meditare è anche imparare a nuotare, cioè
abbandonare la barchetta dell’io per vedere se riusciamo a galleggiare da soli,
affidati solo alle forze della natura.
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