Quando l’Italia è in crisi si attacca a preti,
Papi e Madonne. È un suo riflesso condizionato. Noi speriamo che Mattarella sia
un buon presidente, ma notiamo che per ora si parla solo di messe e di suore.
Il vecchio che avanza? L’eterno ritorno del passato? Sarà un vero laico o il
solito papalino, pronto a elargire soldi alla Chiesa togliendoli ai cittadini?
In un momento come questo, in cui bisognerebbe
cambiare tante cose, anziché cercare il nuovo, ci si attacca al vecchio.
Renzi che si è affermato come il rottamatore,
ora è diventato un conservatore – e con lui l’intero partito di maggioranza.
Sembra che la Democrazia Cristiana sia stata
una meraviglia. Ma era un’accozzaglia di correnti, un nido di vipere, un
partito i cui governi duravano tre mesi e che è finito per corruzione.
E ora che il problema principale è proprio la
corruzione, si elegge un vecchio notabile di quel partito.
Spero che Sergio Mattarella sia una grande
innovatore. Ma non ne vedo le premesse.
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