L’identità, l’io, non è un dato di fatto
costituitosi una volta per tutte, immobile e roccioso. Ma è un insieme mobile,
una continua opera di sintesi e di composizione, che non trova mai un assetto
definitivo. E può andare incontro ad ogni tipo fi frammentazione e di
disgregazione. O di blocco.
Spesso scambiamo uno di tali blocchi, cioè di
incapacità di evoluzione e di cambiamento, per un “carattere forte.” Ci
dimentichiamo il detto di Lao-tzu: il rigido si spezza.
Il successo di una vita deve invece misurarsi
sul grado di completezza, di fluidità, di flessibilità, di pienezza e, nello
stesso tempo, di serenità del proprio ego.
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