Molti credono che
essere religiosi significhi adorare il Creatore o il Padrone dell'universo (il
Signore!). Ma altri credono che consista nell'essere più attenti e consapevoli.
Dalla venerazione del Capo non ti viene una maggior coscienza. Invece,
dall'aumento dell'attenzione, viene l'incremento della sensibilità sia verso
gli altri sia verso te stesso. Nel primo caso ti vengono imposti dall'esterno
dei comportamenti; nel secondo caso sei tu che vari i scegli in base alla tua
consapevolezza, in base alla tua aumentata sensibilità.
Né Buddha né Gesù né Maometto si
accontentarono della religione che era stata tramandata loro, e vollero cercare
qualcosa di nuovo, qualcosa di personale, qualcosa che fosse più adatto ai
nuovi tempi.
E così dovrebbero fare tutti. Se ti
limiti ad aderire a una religione preconfezionata, in realtà non scopri niente
da solo, non fai nessuna esperienza personale, non sviluppi nessuna
consapevolezza.
Guarda i cosiddetti individui religiosi
dei tuoi tempi. Ti sembrano esempi da imitare? Ti sembrano liberi? Ti sembrano
gioiosi? Ti sembrano aperti e sensibili? Sono coerenti? Sono creativi? O si
limitano a recitare, come sepolcri imbiancati, sempre gli stessi ruoli, sempre
le stesse parole?
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