È la solita storia. Ognuno ha diritto di esprimere la propria
opinione, anche se è oscurantista e retrograda, ma i partecipanti al convegno
di Verona intendono cambiare le leggi che difendono le donne e gli omosessuali,
e imporre le loro.
Le leggi sul divorzio, sulle unioni civili o sull’aborto non
costringono tutti a compiere quelle scelte. Ma le eventuali leggi volute da
questi clerico-fascisti toglierebbe ogni libertà di scelta e costringerebbero
tutti a ubbidire alle loro. C’è una bella differenza.
Avanza una cultura autoritaria e nemica della democrazia. Una marea
nera.
Il pericolo viene dal fatto che a questo convegno partecipano
membri del governo (tra cui Salvini e Fontana), che vorrebbero tradurre in
leggi le loro idee.
Con quale coerenza, poi? Per esempio Salvini, che difende la
famiglia tradizionale, ha avuto due figli da due donne diverse, è sposato e
divorziato, e continua a macinare una “fidanzata” dietro l’altra. Ma si sente
cattolico e fa le campagne elettorali ostentando rosari e Bibbie. Proprio un
bell’esempio di moralità e di “famiglia tradizionale”.
E pensare che Gesù se la prendeva proprio con gli ipocriti.
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