In
religioso silenzio
Mi
piace molto l'espressione "in religioso silenzio" perché esprime un
concetto fondamentale: che vi è un rapporto tra (autentica) religiosità e
silenzio. Nessuna ha mai detto infatti che il rumore è religioso. Come mai
allora c'è tanto chiasso nelle nostre società? Come mai, se apri la televisione
o la radio, senti gente che litiga, che urla, che pontifica e tanta musica
commerciale che è semplice spazzatura? Come mai sempre più gente cammina in
strada parlando o ascoltando al telefonino? Come mai non si sta più in
silenzio? Forse perché nessuno sa più che cosa sia la spiritualità? Neppure i
preti e il papa che non fanno altro che predicare e parlare? In principio era
il Verbo? Che idiozia! In principio c'era un emorme silenzio. E tutto era in
pace. Poi qualche Divinità si intromise a rovinare il mondo con le parole. Creò
questo, creò quello, semplicemente nominandolo... E fu la fine della
tranquillità.
Ancora oggi, quando si commemora qualcuno
(per esempio negli stadi) si sta un minuto in silenzio - e già qualcuno
scalpita. Oppure, nella messa cristiana, c'è un attimo di silenzio, in cui i
fedeli dovrebbero rivolgersi a Dio; ma i più pensano ai fatti loro. E ancora
oggi sopravvive a fatica qualche monastero in cui vige la regola del silenzio.
Ma anche lì si vuole essere moderni e allora ci si collega ad Internet. Fine
del "religioso silenzio".
Certo, oltre al rumore dei mass-media e
delle comunicazioni umane, c'è un altro chiasso di cui non si rende conto
nemmeno chi sta in silenzio: quello della mente. E qui veramente incontriamo
grosse difficoltà. La nostra testa infatti è permanentemente assillata da
pensieri, fantasie, riflessioni, ricordi, dialoghi interiori e così via. Fateci
caso. C'è un gran rumore nel nostro cervello, c'è una grande confusione. E noi
andiamo in giro con questo filtro che ci isola dalla realtà, al punto che
possiamo non notare un amico che ci passa vicino o un'auto che ci sta
travolgendo. E, soprattutto, non riusciamo a gustarci più niente, non riusciamo
ad avere uno sguardo limpido, non riusciamo a trovare pace.
Per questo motivo, nelle religioni più
serie, si cerca di recuperare il valore e l'uso del silenzio. Ma, al di là del
suo valore spirituale, la pratica del silenzio, fisico e mentale, ha una
funzione terapeutica. Ci libera dal peso e dall'oppressione dei pensieri
compulsivi - pensieri che hanno un effetto deleterio sulla nostra salute.
Perché la salute fisica dipende innanzitutto dalla salute mentale.
Come ogni tanto bisogna stare a digiuno
per riprendersi da qualche disturbo, così ogni tanto cerchiamo di fare un po'
di silenzio mentale per depurarci dall'inquinamento da rumore. Credetemi, vi
farà bene.
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