Tutti cerchiamo
di evitare la sofferenza e di ottenere la felicità - è naturale. Ma in tal modo
ci troviamo sempre in lotta contro qualcosa e ci sembra di dover combattere una
guerra contro un nemico. Questo è un atteggiamento bellicoso che ritroviamo in
tanta letteratura religiosa:
“Voi oggi siete
prossimi
a dar battaglia ai vostri nemici;
il vostro cuore non venga meno;
non temete, non vi smarrite
e non vi spaventate dinanzi a loro,
perché il Signore vostro Dio cammina con voi
per combattere per voi
contro i vostri nemici e per salvarvi”
(Deuteronomio 20,3-4)
a dar battaglia ai vostri nemici;
il vostro cuore non venga meno;
non temete, non vi smarrite
e non vi spaventate dinanzi a loro,
perché il Signore vostro Dio cammina con voi
per combattere per voi
contro i vostri nemici e per salvarvi”
(Deuteronomio 20,3-4)
Perché allora non sostituire questo atteggiamento paranoide e
aggressivo con uno di più o meno serena contemplazione di tutto ciò che ci
capita, indipendentemente dal fatto che sia piacevole o spiacevole? In questo
modo supereremmo l'atteggiamento di evitazione, di avversione, di odio, e
diminuiremmo anche la nostra infelicità.
Assumiamo un atteggiamento di curiosità,
di interesse, di esplorazione. Un po' come quello di uno scienziato che osserva
con interesse anche il bubbone, lo scarafaggio o lo sterco. Non sono cose
belle, ma sono comunque degne di considerazione. Anzi, il fatto di osservarle
con interesse ci può portare dei vantaggi in termini conoscitivi e quindi in
termini di liberazione dalla paura e dall’odio.
Il problema dunque non è quello di
sbarazzarci con ribrezzo di qualcosa, ma di essere consapevoli di tutto.
Anziché adottare uno spirito di combattimento e di chiusura (c'è un famoso
libro di Lorenzo Scrupoli che s'intitola proprio Il combattimento spirituale),
adottiamo uno spirito di inclusione (non di semplice accettazione, si badi
bene) e di ricerca.
In fondo non è possibile eliminare il
male, l'infelicità e la sofferenza. Dovremo sempre averci a che fare. Non
possiamo cambiare questo stato di cose. Non potremo tenerci sempre il lato
positivo degli eventi. Magari fosse possibile! La vita sarà sempre un miscuglio
e un alternarsi di felicità e di infelicità, di luci e di ombre, di chiarezza e
di oscuramento, di saggezza e di ignoranza. In noi, come in tutti... anche nei
santi.
Diventiamo dei testimoni, degli
esploratori dello spirito. E lasciamo perdere per ora i giudizi e i
preconcetti. Il nostro atteggiamento sia quello degli scienziati che esaminano
con il massimo interesse non solo il metabolismo e la buona salute, ma anche le
loro disfunzioni.
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