Se
il Samsara è il ciclo delle vite e delle morti che va avanti da quando esistono
gli uomini e gli altri esseri viventi, se è la ripetizione di esistenze, senza
soluzione di continuità, il Nirvana è la calma, la pace, l'estinzione... di che
cosa? Di questa ripetitività.
Perché è vero che la vita è un cambiamento continuo, ma pur sempre
delle stesse esperienze: nascite, infanzie, crescite, malattie, gioie, dolori,
amori, matrimoni, divorzi, vittorie, sconfitte... e infine l'immancabile morte.
Insomma, sempre la solita solfa. È un po' come il tempo meteorologico, che muta
di continuo, ma sempre secondo determinate e limitate modalità: pioggia, sole,
tempesta, sereno, caldo, freddo e così via.
Insomma, siamo tutti dei ripetenti ossessivi, degli zucconi che
non imparano mai la lezione. Infatti tutti facciamo le stesse cose, tutti
abbiamo le stesse speranze e tutti abbiamo le stesse illusioni e delusioni: pensiamo
di fare chissà che cosa, di risolvere i
problemi dell'umanità o semplicemente di essere felici, ma poi ci avviamo
rassegnati verso la vecchiaia e la fine. E tutti giriamo intorno al nostro ego.
È l'ego che prova una insaziabile sete di ripetere queste esperienze,
certamente mutevoli, ma pur sempre le stesse, fin dalla notte dei tempi.
Non c'è mai nulla di nuovo. Il film è sempre lo stesso. Se
qualcuno ci guardasse dall'alto, si addormenterebbe per la noia mortale, per la
prevedibilità della trama.
Tuttavia miliardi di individui si affannano da mattina a sera per
ripetere le stesse esperienze - e non si stancano mai. Che cosa cercano? Sono
assetati di vita e vorrebbero vivere ancora più a lungo. Che cosa sperano di
ottenere e di raggiungere? Assomigliano ai levrieri che inseguono in un
circuito una lepre di pezza che non raggiungeranno mai - ma loro non lo sanno e
continuano a correre.
Nirvana è la scoperta di quanto siamo
limitati, condizionati e ripetitivi, di quanto siamo marionette dirette dai
fili dell'istinto, della natura o di Dio. Nirvana è la decisione di
interrompere il ciclo. Nirvana è l'affacciarsi di una nuova coscienza. Ce la
faranno gli uomini a svegliarsi dal millenario sogno delle illusioni?
Riusciranno una buona volta a vedere la realtà così com'è? O continueranno a
correre in tondo, come gli stupidi levrieri?
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