Quando siamo in vacanza o
quando cerchiamo comunque una tregua agli affanni della vita, ecco che tendiamo
a trovare vedute panoramiche, luoghi da cui si possono contemplare immensi
panorami, distese senza fine. Possono essere cime di colline, vette montane,
svolte di strade panoramiche, spiagge, scogli, promontori, dune, castelli,
torri, ecc. Da lassù possiamo osservare paesaggi sconfinati o lontane
prospettive. I nostri occhi si dilatano, la nostra mente si allarga, i pensieri
si arrestano.
Nell'isola di Santorini, per esempio, la sera la gente
si riunisce in un luogo speciale da cui si può contemplare uno spettacolare
tramonto. E lo stesso succede in mille altre località di mare, di monti, di
lago, di fiume, di campagna. Ci si ferma a guardare, senza pensare a nulla di
particolare. La ricerca di questa esperienza è la testimonianza di un istinto
contemplativo, che alberga nell'animo di tutti, anche di persone non
particolarmente sensibili o religiose. È come se la lontananza, la vastità, il
cielo, la luce e i colori penetrassero nell'animo e lo dilatassero in
un'esperienza che non è solo piacevole, ma è anche la constatazione che non
siamo fatti di sola materia, che il nostro spirito anela a qualcosa di grande,
di spazioso, di elevato.
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