La consapevolezza del respiro
La consapevolezza del respiro è uno dei metodi più semplici e più
seguiti nel campo della meditazione. Come esercizio, parte già dalla tradizione
dello Yoga e passa a induismo e buddhismo ed è incredibile quanto sia tuttora
valido. Consiste nel seguire con attenzione il respiro che entra ed esce,
concentrandosi di solito sulla sensazione che l'aria produce nelle narici o sui
movimenti del torace. Con questo metodo, si riporta la consapevolezza a
qualcosa di reale e al momento presente, al qui e ora, interrompendo le elucubrazioni
mentali, le fantasie e i pensieri. Basta un attimo, ed ecco che lo scenario è
cambiato. Si esce dall'ambito della mente e si entra in quello della realtà.
L'esercizio è consigliabile, per la sua semplicità e immediatezza, a chi
incominci a meditare, e comunque non va abbandonato nemmeno da chi ha più
esperienza.
Non si tratta comunque di
forzare il respiro, come succede in certi esercizi di pranayama, ma di seguirlo
senza interferire.
Tuttavia non bisogna
confondere il mezzo con il fine. Quando si indirizza l'attenzione al respiro si
ottengono due scopi: si interrompono i pensieri e ci si riporta al presente. Ma
il vero scopo è risvegliare la consapevolezza generale, è rendersi conto della
condizione in cui ci si trova in quel momento e in ogni momento. È come dare un
taglio netto, è come svegliarsi da un sogno, è come fare un riepilogo, è
vedersi per un istante così come si è.
Essere consapevoli,
essere sempre più consapevoli, è lo scopo ultimo della meditazione, anzi
dell'essere umano. Comunque, ha poco senso insistere a lungo su questo
esercizio, sperando di ottenere chissà quali risultati. Infatti, dopo qualche
minuto, l'attenzione si disperde di nuovo. È invece preferibile ripetere l'operazione
più volte al giorno. Lo si può fare in qualsiasi momento e in qualsiasi
situazione. Queste continue "prese di coscienza" sono molto utili a
riportarci al presente e a far tacere le ruminazioni mentali.
Nessun commento:
Posta un commento