Le
religioni orientali sono concordi nel dirci che il mondo è un'illusione,
un'apparenza. Ma noi crediamo fermamente che là fuori ci sia una materia
concreta e indipendente da noi che la percepiamo.
Ragioniamo. Per esempio, ciò che vediamo è un insieme di fotoni
che entrano negli occhi e poi raggiungono attraverso i nervi il cervello. E il
cervello elabora un'immagine. Dunque, ciò che vediamo non è un oggetto là
fuori, ma un'immagine della mente. Tant'è vero che se vediamo una luce, non per
questo il cervello si illumina. Il cervello resta buio, ma elabora un'immagine
luminosa. La stessa cosa può ripetersi per gli altri organi dei sensi: ciò che
vediamo, ascoltiamo, tastiamo, odoriamo, ecc., sono innanzitutto segnali dentro
di noi. Il mondo, insomma, è tutto all'interno del nostro cervello.
Solo in seguito a questa esperienza inferiamo che là fuori ci
siano oggetti.
Anche il senso della distanza è un
segnale del nostro cervello. Se vedo una stella e la penso lontana milioni di
anni luce, in realtà percepisco semplicemente un'immagine all'interno del mio
cervello. L'intero universo è dentro di me. Lo stesso vale per il mio corpo
esteriore: io lo concepisco come qualcosa di esteriore, ma lui è dentro di me.
Dunque, è un'illusione credere che la materia esista al di fuori di me, in un
mondo oggettivo là fuori. Tutto ciò che percepisco è dentro di me. Se infatti
taglio i nervi che portano i segnali al mio cervello non percepirò più niente.
Oppure, se il mio cervello si ammala, percepirò cose completamente diverse.
Hanno ragione le religioni orientali a
dirci che il mondo è un'illusione. È un po' come un sogno. Nel sogno io credo
di vivere in una realtà. E solo quando
mi sveglio mi accorgo che erano solo immagini prodotte dal mio cervello.
Proprio questo è il punto. Noi ci
accorgiamo che tutto è un'illusione o un sogno solo quando ci risvegliamo.
Ma chi è che sogna? Chi è che percepisce?
Chi è che elabora queste immagini? Non è certo il cervello come organo fisico,
perché anche questo organo è un'idea della mente, un'immagine dentro di noi.
Ciò che percepisce è un quid immateriale, la mente, la coscienza, che elabora
queste informazioni.
Ora si tratta di concentrarsi su questo
quid immateriale al cui interno si trova l'intero universo: questo è lo scopo
della meditazione. Ritrovare il soggetto primo, quel quid senza il quale il
mondo non esisterebbe.
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