Fuorviati
da millenni di religioni repressive, abbiamo sviluppato la convinzione che la
sessualità sia la nemica numero uno della spiritualità. Niente di più falso. La
sessualità, al contrario, è l'energia fondamentale dell'esistenza che, primo,
non può essere eliminata e, secondo, è propria alla base anche della
spiritualità. Provate a rimanere a lungo casti - e domandatevi se siete
diventati più religiosi e spirituali, oppure semplicemente più indifferenti,
freddi e avidi in altri campi. Sì, perché la repressione lavora in questo modo:
quando ostacolate il sesso, la sua energia si sposta in qualche altro settore;
e così per esempio si diventa più avidi di denaro, di potere o di cibo, oppure
si sviluppa una dipendenza dalle comunità religiose (che proprio per questo
vietano i rapporti sessuali).
Se invece vi innamorate e fate sesso con la persona amata, alla
fine vi sentirete molto più vicini al divino e capirete che cosa si intende per
trascendenza. Da che mondo è mondo, la sessualità è stata usata come una
metafora dell'unione con il divino; e non solo come metafora, ma anche come
mezzo a disposizione dell'uomo per avere anticipazioni della beatitudine.
Ora utilizzate il rapporto sessuale
proprio a questo scopo. Vi accorgerete che tutte le nostre idee di gioie
paradisiache provengono dall'esperienza sessuale. In essa, infatti, non solo vi
è un superamento del dualismo io-altro, non solo si raggiunge l'unione con un
altro essere, ma si supera il senso dell'io e del tempo. Nell'orgasmo in
particolare scompaiono le divisioni, il tempo e la mente (è il modo più
semplice per sperimentare il vuoto mentale). E si prova una grande gioia e un
senso di liberazione, che è ciò che contraddistingue le esperienze estatiche
del misticismo e del samadhi. Senza questa esperienza, in realtà, non avremmo
l'idea di estasi.
Oltretutto, se c'è un periodo in cui non
si prova più nessun desiderio sessuale, è proprio il periodo che segue
l'orgasmo. Non a caso esso è stato definito la "piccola morte" -
ossia la morte gioiosa. Scompaiono i desideri e ci dimentichiamo di noi stessi
e dei nostri limiti. Perché non c'è
niente di meglio che terminare la vita come un'esperienza di liberazione. Il
che dimostra che non è la repressione sessuale che vi libera dal desiderio (i
preti e i santi sono sempre ossessionati dal sesso), ma il suo soddisfacimento
profondo. Se reprimete semplicemente il sesso, ne devierete l'energia altrove.
Se invece lo utilizzate consapevolmente, la vostra evoluzione ne sarà
accelerata e la vostra mente si aprirà ad una comprensione della dimensione
della trascendenza. Il punto è questo: non si trascende il sesso soffocandolo,
ma comprendendolo a fondo.
D'altronde, che cos'è il Big Bang... se
non un orgasmo cosmico? Ed è da lì che noi usciamo. Dall'orgasmo dei nostri
genitori e di Dio.
Nessun commento:
Posta un commento