Ogni
giorno apprendiamo di uomini che uccidono le donne da cui sono stati respinti.
Lo chiamano femminicidio. Ed è un aspetto dell'eterna guerra tra i sessi
(appena velata dall'amore), dove non mancano i morti e i feriti. Certo, si
tratta di individui psicolabili, allevati da famiglie in cui la donna è la
madre che concede tutto al figlio maschio, facendolo sentire un re.
Ma la realtà è diversa, e un giorno il giovane maschio si scontra
con un rifiuto. Come è possibile? Quella è una donna cattiva, che va uccisa! La
verità è che viviamo in un mondo maschilista, in cui l'uomo ha da sempre
controllato la donna e non sopporta che non sia a sua disposizione. I valori che consideriamo più alti sono di
segno maschile e tutto è predisposto per dare la preminenza al maschio. Un
rifiuto dunque lo sconvolge: è un elemento che manda in crisi il suo mondo di
certezze e di impunità.
Pensate che nella nostra cultura abbiamo
immaginato perfino un Dio Maschio. Ma che c'entra il sesso con Dio? Perché
dovrebbe essere di genere maschile e non di genere femminile? In realtà non ha niente
a che fare né con il maschile né con il femminile. Ma chi lo dice ai nostri
credenti? L'infantilismo delle religioni lo ha ridotto a un uomo, a un misero
maschio, che tutt'al più ha una Madre... vergine. Ed ecco i risultati.
Ora non possiamo più rivelare ai credenti
che Dio non è il Padreterno in cui confidavano: il trauma sarebbe terribile, e
andrebbero a uccidere qualcuno... magari una donna. Perché si sa che le donne
sono colpevoli di tutto: non fu Eva a corrompere l'ingenuo Adamo? Lo dice il vero
fondatore del cristianesimo, san Paolo, un tipo che andrebbe psicoanalizzato:
"Non fu Adamo a essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese
colpevole di trasgressione!" (Prima
lettera a Timoteo 2,14). Perciò "la donna impari in silenzio, con tutta
sottomissione" (ibid. 2,11). Infatti "la donna deriva dall'uomo"
(Prima lettera ai Corinzi 11,12) e
"capo della donna è l'uomo" (ibid. 11,3).
Se questi sono i vostri maestri spirituali, non vi lamentate di
quel che succede alla donne.
Quel che è incomprensibile è perché le donne accettino tutto
questo e prestino fede a religioni che le considerano inferiori.
Fra pochi giorni si terrà a Verona un convegno, con il patrocinio
del governo e l’appoggio della Chiesa (che ne apppoggia la sostanza ma non i metodi),
che intende rimettere in riga le donne e costringerle e rientrare nei ranghi.
Non vorranno mica essere pari all’uomo?
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