Avvicinarsi alla meditazione per essere
felici, per risolvere qualche problema emotivo o per trovare l’equilibrio
(all’inizio tutti lo fanno) non è l’atteggiamento giusto.
La ricerca della felicità e
dell’equilibrio o il desiderio di risolvere problemi psicologici sono solo
punti partenza, specie di pungoli.
Ma poi si scopre che la vera motivazione
è un’altra: la ricerca di un punto più elevato da cui guardare tutto con
distacco e chiarezza. Questa è la cosiddetta illuminazione.
La ricerca della meta è sbagliata anche
perché, quando mediti, sei già con un piede nella meta.
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